venerdì 6 novembre 2015

LA CAVALLERIA RUSTICANA

CAVALLERIA RUSTICANA (Scena finale dell'opera)

di Pietro Mascagni su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci

Giovanni Verga

Personaggi

  • SANTUZZA (soprano) giovane contadina
  • TURIDDU (tenore) giovane contadino
  • LUCIA (contralto) madre di Turiddu
  • ALFIO (baritono) carrettiere
  • LOLA (mezzosoprano) moglie di Alfio
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Introduzione

È un'opera lirica in un atto unico di Pietro Mascagni su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga.
La prima rappresentazione fu al "Teatro Costanzi" di Roma il 17 Maggio 1890.

Trama

ATTO UNICO

L’azione i svolge nella piazza nella quale si trovano una chiesa e l’osteria di Lucia il giorno di Pasqua.
Turiddu canta una serenata a Lola, della quale è perdutamente innamorato; prima di partire per il servizio militare le ha giurato amore eterno, ma la giovane durante la sua assenza ha sposato Alfio, il carrettiere.
Turiddu per vendicarsi inizia a corteggiare Santuzza, ma dopo averla sedotta la trascura. Il giovane si aggira nei pressi della casa di Alfio che spesso assente non si accorge di nulla.
Santuzza, angosciata e preoccupata, cerca Turiddu per parlargli e chiedere spiegazione del suo comportamento; entra allora nella casa di Lucia, madre del giovane e le confida quanto sta succedendo svelandole i suoi sentimenti e la sua disperazione: oramai è disonorata ed abbandonata.
Arriva Turiddu e i due discutono animatamente finché passa Lola che si sta recando alla messa di Pasqua sola perché il marito lavora. Le due donne si scambiano battute ironiche.
Poco dopo Lola è seguita da Turiddu, insensibile all’implorazione di Santuzza che gli augura la mala Pasqua e decide, vedendolo arrivare, di rivelare quanto succede ad Alfio.
Dopo la messa la piazza torna a popolarsi. Turiddu offre agli amici nell’osteria della madre Lucia un bicchiere di vino e ne offre uno anche ad Alfio che, sdegnato, nel rifiutarlo lo abbraccia e gli morde l’orecchio sfidandolo a duello.
Turiddu, che si finge ubriaco, rivolge commosse parole di saluto alla madre a cui affida Santuzza e va ad incontrare il rivale.
Poco dopo il grido di una popolana:- Hanno ammazzato compare Turiddu!- annuncia il tragico esito del duello.

Brani celebri

  • Atto Unico
    • O Lola, Lola
    • IL cavallo scalpita, Alfio
    • Voi lo sapete, o mamma, Santuzza
    • Fior di giaggiolo, Lola
    • Intermezzo sinfonico
    • Viva il vino spumeggiante, Turiddu
    • Mamma quel vino è generoso, Turiddu
ATTIVITA'

Ascolta dal video il brano celebre:  
  • Mamma quel vino è generoso, Turiddu 
  • ed esprimi un tuo breve commento su Turiddu (personaggio).
     

    2 commenti:

    1. Turiddu è un bel giovanotto, geloso e impulsivo. Questi atteggiamenti vengono fuori quando egli scopre che la sua ragazza si sarebbe presto sposata con un altro. Quindi Turiddu per fare un dispetto a Lola dichiara il proprio amore a Santuzza. Ciò provoca la gelosia di Lola che si decide a continuare la relazione con Turiddu, dimenticando del già marito di lei. Alfio si dimostra così di essere temerario; infatti la tresca fu scoperta e i due rivali si sfidano a duello e Turiddu viene ucciso. L'amore di Turiddu si mostra di essere irresistibile, egli dimostra di essere debole incapace di resistere alla passione.

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    2. Turiddu Macca, protagonista dell'opera "Cavalleria rusticana" di Verga e musicata da Pietro Mascagni, è un giovanotto simpatico e impulsivo, un bel giovane, di famiglia povera che, appena tornato al paese natio dopo aver svolto il servizio militare, trova a casa una brutta sorpresa: la sua ragazza, la gnà Lola, si sarebbe presto sposata con un mercante di un paese vicino, molto ricco (la madre di Turiddu aveva invece dovuto vendere un pezzo di terreno e la mula durante l’assenza del figlio). Per fare ingelosire la gnà Lola, dopo il matrimonio con Alfio, iniziò a frequentare Santa, una ragazza abbastanza ricca figlia di un proprietario terriero. Affronta il combattimento con Alfio, pur sentendosi in colpa e dando quasi ragione a Alfio qualora l’avesse ucciso, a causa della madre, che non avrebbe retto senza di lui. Viene ucciso da Alfio, che non rispetta le regole della "cavalleria".

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    Prof.ssa Angelica Piscitello